martedì 21 ottobre 2014

Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez

Oggi vi parlo di uno dei miei romanzi preferiti in assoluto. Anzi Cent’anni di solitudine non è, a parer mio, un romanzo ma IL ROMANZO.
Per i pochi che lo ignorano, Cent’anni di solitudine è il capolavoro di Gabriel Garcia Marquez, l’autore colombiano scomparso lo scorso 17 aprile, considerato uno dei più importanti scrittori del Novecento.
L'influenza che ha avuto sul mondo letterario è tale che questo libro è considerato oggi l’opera più importante in lingua spagnola dopo il Don Chisciotte. 
La storia narra l'intreccio centenario tra la famiglia Buendìa e il piccolo paese immaginario di Macondo (come vorrei esistesse davvero!).
C'è tutto: amore, guerra, tradimenti e riconciliazioni, magia e maledizioni. Non fatevi distrarre  però dagli elementi del favolismo magico, che si racconta che Marquez abbia inserito ispirandosi ai racconti di sua nonna, fondamentalmente il libro è una storia di solitudini. I personaggi sono chiusi in sé stessi, incapaci di andare aldilà dei propri limiti, prigionieri delle loro passioni e delle loro convinzioni.
Ma il libro ci pone di fronte anche ad un'altra domanda: è possibile sfuggire al proprio destino?
Per Marquez la risposta è no. Domina il fatalismo: ognuno sembra intrappolato nelle maglie di una rete impossibile da spezzare, condannato a reiterare gli sbagli della generazione precedente. Neanche l’amore è in grado di salvare i protagonisti, anzi la passione li conduce alla rovina.
Alcuni lettori sono confusi dal fatto che i nomi maschili si ripetono. Non è una scelta casuale. Il tempo assume una dimensione magica, come se passato e futuro coesistessero nel presente, come se, ancora una volta, fosse inevitabile non percorrere la strada che il fato aveva già tracciato.
L'epopea di questa famiglia vi trascinerà tra incontri, partenze, ritorni, amori e vendette e, credetemi, anche quando tutto sarà finito non ne avrete avuto ancora abbastanza.

Indicazioni terapeutiche: da leggere e rileggere (ogni volta che lo faccio ne apprezzo sfumature diverse!). Per tutti perché è un peccato non aver letto un capolavoro simile.
Piacerà sicuramente a chi è affascinato dalle saghe familiari e a chi cerca una storia senza tempo. 

Effetti collaterali: impazzirete nel distinguere i vari Aureliani e Jose Arcadio, vi struggerete dietro le loro storie d'amore, rassegnati al fatto che l'essere umano è inerme di fronte al destino.

2 commenti:

  1. complimenti per la recensione,avevo letto anni fa questo libro ma mi era sembrato noioso,dopo la tua recensione leggerò di nuovo il libro con più attenzione

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    1. Grazie! Per me è un libro magico ma capisco che non a tutti può piacere!

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