mercoledì 2 ottobre 2019

Divorare il cielo di Paolo Giordano

Ci sono incontri, persone, luoghi che ti entrano entro. Sensazioni da cui non è possibile fuggire. È così che Teresa decide di lasciare la sua vita borghese per lanciarsi in una nuova vita, di inseguire Bern e il suo sogno di un mondo diverso.
Ma facciamo un salto indietro. Teresa ha sedici anni e vive a Torino ma trascorre tutte le estati nella casa della nonna paterna a Speziale, in Puglia. Qui conoscerà Bern, Nicola e Tommaso, tre ragazzi affidati ad una strana coppia, Cesare e Floriana, che abitano in una cascina vicino a lei. Teresa è attratta dal loro modo di vivere, così lontano dal suo, un'esistenza totalmente libera e permeata dall'anticonformismo e da una forte spiritualità. Teresa resta affascinata in particolar modo da Bern, da quel suo sguardo serio, dalla sua grande forza di volontà e dal suo idealismo.


Cosa vuole dirci? Che ogni impresa gloriosa dell'uomo nasce dall'infrazione e dal peccato, ecco cosa. Che ogni unione tra esseri umani è un'unione di luce e di tenebra, anche questo matrimonio.

Ma Bern è tutt'altro che un porto sicuro, è un fuoco che arde incessante, una candela destinata a consumarsi velocemente. La sua bruciante necessità di trovare uno scopo,  qualcosa che vada oltre il concreto, l'umano e il quotidiano, in cui riversare la propria fede, si trasformerà nella sua più grande condanna. Teresa si aggrapperà al suo sentimento, in maniera cieca, quasi ingenua, finendo per esserne travolta.
Come un sasso che prendendo velocità si trasforma in valanga, gli eventi subiranno infatti un'accelerazione improvvisa:  la vita investirà i protagonisti del romanzo di Paolo Giordano, che tenteranno di sopravvivere, di rimanere fedeli a sé stessi, mentre il mondo intorno a loro vortica e cerca di inghiottirli.

Non si finisce mai di conoscere qualcuno... Sarebbe meglio non iniziare affatto. La verità sulle persone. Era a questo che si riferiva, credo. Arriva mai un punto in cui possiamo affermare di saperla? La verità su Bern, quella su Nicola e Cesare e Giuliana e Danco, la verità su Tommaso e di nuovo quella su Bern, soprattuto su di lui come sempre. Ora che ho messo ordine nella sua storia, nella nostra storia, posso dire di conoscerlo davvero? Sono certa che la nonna risponderebbe di no, che qualsiasi persona sensata risponderebbe di no: perché la verità sulle persone, su chiunque, semplicemente non esiste.

Non è semplice riassumere in poche righe l'intera trama di questo libro perché i piani temporali si frammentano, le voci narranti si rincorrono, la trama di fa densa, toccando argomenti come la religione, l'infertilità, l'ecologia, la maternità. Il bene e il male si confondono e ogni personaggio svela, pagina dopo pagina, aspetti sconosciuti di sé. Il tema della conoscenza è infatti centrale: quanto possiamo dire di conoscere noi stessi e le persone che amiamo? Fino a dove è giusto spingersi per realizzare le  proprie utopie?
Divorare il cielo è il racconto dell'intreccio delle vite di un gruppo di ragazzi animati dalla voglia di evadere dalle convenzioni, il bisogno quasi disperato di creare qualcosa che sia puro, non contaminato, una casa, un orto, un amore, un figlio, di affermare sé stessi in maniera assoluta. Divorare il cielo sta a significare proprio questo, la volontà estrema che azzera tutto il resta, la passione totale che è ab - soluta, sciolta da ogni legame, che fa sentire vivi ma chiede come contropartita un prezzo alto. A volte troppo. 


Indicazioni terapeutiche: per chi non è mai appagato, per chi vede il cielo solo come un involucro vuoto, per chi ha una fame che non può essere saziata.


Effetti collaterali: Per molti il comportamento di Teresa è incomprensibile. Lasciare un futuro certo per l'incerto, votarsi totalmente ad un uomo, fare di una masseria il centro del proprio mondo. Eppure questo libro celebra questo, una forma di amore assoluto, che si nutre solo di sé stesso, che non ha bisogno né di conoscere né di capire, ma è capace di bastarsi. Non serve chiedersi perché o interrogarsi sul come, è sufficiente arrendersi, lasciandosi trasportare dalla corrente del flusso delle cose.




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