lunedì 8 agosto 2016

Presentazione del libro "Città Versilia" di Ettore Neri

Mercoledì 3 agosto presso la Sala Cope di Querceta Ettore Neri ha presentato il suo ultimo libro Città Versilia, scritto con il contributo del prof. Giuseppe Cordoni, il manifesto della neo-nata associazione Versilia, su la testa.
All'incontro hanno partecipato, oltre agli autori, Riccardo Tarabella, sindaco di Seravezza, Giacomo Genovesi, assessore alla valorizzazione e promozione del territorio , Paolo Giannarelli, già sindaco di Seravezza e già assessore regionale, oltre al giornalista Gabriele Buffoni in qualità di moderatore.
Il sottotitolo dell'opera dice già molto: Schede, proposte, approfondimenti e lo statuto di una nuova associazione. Quest'opera, come lo stesso autore ha sottolineato, nasce, a seguito della campagna per le elezioni regionali del 2015, con lo scopo di fornire un valido strumento che racchiude un 'analisi e i relativi obiettivi per ciascuna area di competenza: dalle politiche ambientali a quelle per la salute, dalle politiche per la legalità e la sicurezza a quelle legate al turismo. 
La stessa struttura del libro rimanda ad un uso espressamente "pratico": è costituito infatti da schede, che possono essere aggiornate, riviste, aggiunte mano a mano che si procede nella progettazione di un brand Versilia, capace di andare oltre gli interessi particolari e costruire una visone unica che includa tutta la Versilia, quella del settore lapideo, quella del turismo balneare,  quella dei parchi, quella delle città d'arte e del Patrimonio dell'Unesco, che abbracci cioè l'intero territorio dal lago di Porta e quello di Massaciuccoli.


Come si fa?
Coltivando la volontà non solo di riscoprire il proprio territorio e di valorizzarlo ma soprattutto ripartendo dalla volontà di costruire una strategia complessa che veda la Versilia appunto come un soggetto unitario, qualcosa di più della semplice somma degli elementi che la compongono.
Nasce così l'associazione Versilia, su la testa che si prefigge come obiettivo quello di dare un importante contributo a questo cammino che è giusto all'inizio, senza rimandi a partiti o ideologie.
Che poi significa fare politica nel senso proprio del termine, politica intesa appunto come quel complesso di attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine chiave è proprio comunità: significa ripartire cioè da quell'identità comune di un luogo per costruire una città abitabile.
Un progetto ambizioso all'interno di quello che il sociologo Marshall Mc Luhan chiamava il villaggio globale: l'ossimoro mcluhiano ha proprio lo scopo di mettere in luce il carattere profondamente contraddittorio di questa nuova condizione esistenziale. Il termine villaggio infatti rimanda ad un’idea di circoscritto, di sicuro, di conosciuto, mentre con l’aggettivo globale si fa riferimento al mondo intero. Di fatto, tuttavia il senso di comunità che contraddistingueva il villaggio è sparito. La globalizzazione, nata come un fenomeno prettamente economico che ha poi investito ogni dimensione politica, sociale, culturale, si è rivelata il grande bluff di questo nuovo millennio.
La caduta delle barriere tra gli Stati che ha permesso la libera circolazione delle merci, delle persone e delle idee invece di promuovere l’uguaglianza ha ulteriormente inasprito le differenze tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri, tra chi ha tutto e chi non possiede nulla. Come sottolinea Giuseppe Cordoni: 

In ogni città mancata, è la moltitudine degli esclusi dei “cittadini mancati” a soffrire e a pagare il prezzo di inaudite differenze.

È da sottolineare l'apporto al libro del professor Cordoni, che evidenzia l'importanza di valori quali la bellezza, il senso civico, la condivisone.  
Civis e civitas. Come sottolinea il professore la parole sono come pietre ed è importante scegliere ed usare quelle giuste: la parola città deriva dal latino civitatem, accusativo di civitas, mentre il sostantivo civitas a sua volta proviene da civis, che significa cittadino. Civitas è una parola dal significato più politico che geografico, che indica la condizione dell'essere cittadino e allude quindi, in ultima analisi, alla volontà di costruire un nuovo modello di città che non può prescindere dal senso civico di ogni singolo individuo.


Ettore Neri
Diventa di fondamentale importanza riscoprire il valore del bene comune e quello di un progetto che mira a fare ella coesione fra le sue parti un primario valore fondativo. In un quadro politico-istituzionale che vede i Comuni perdere sempre più potere e mezzi per incidere sulla realtà del territorio che amministra, l'unico futuro auspicabile è quello che vede la Versilia costituirsi come un soggetto unico in grado di dialogare al tavolo dei grandi e di far pesare il proprio potere politico. 
Non si tratta tuttavia un processo di tipo top-down ma bottom-up, di un "sentire" che non si può costruire a tavolino. Il cambiamento deve scaturire scaturisce dai cittadini stessi, chiamati ad abbandonare le proprie posizioni campanilistiche e imparare a ripensarsi come abitanti non di un paese o di un comune, ma di una città del futuro, di un sogno che forse un giorno si concretizzerà se coloro che l'hanno sognato saranno capaci di tradurlo in realtà, un sogno dal nome Città Versilia. 
Si tratta di un'utopia? Forse.
Ma come rimarca la citazione di Kant, riportata all'inizio del libro, tratta da «Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?» del 1784:

L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessa è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo.

Sapere aude significa, in ultima analisi, pensare con la propria testa, avendo il coraggio, ed è proprio il caso di chiamarlo così, di sfidare il sentire comune e far avanzare non solo noi stessi, ma anche la comunità in cui viviamo.



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