giovedì 8 ottobre 2015

Ovunque tu sarai di Fioly Bocca

Se dovessi riassumere Ovunque tu sarai in un parola sola non avrei dubbi: cambiamento
Nessuno di noi è m ai uguale a sé stesso, ma ci sono dei momenti, degli episodi, che ci cambiano per sempre. Ci costringono a fare i conti con le nostre paure, ci spingono aldilà delle gabbie mentali che ci eravamo costruiti.
Anita è una trentenne come tante, un lavoro come correttrice di bozze che non la entusiasma, una storia con il fidanzato storico, Tancredi, che va avanti per inerzia. Ciononostante non abbatterebbe mai il muro di grigiore che la circonda. La sua vita è ormai incanalata in binari troppo sicuri per correre il rischio di cercare qualcos'altro.
Ci penserà il destino a metterci lo zampino. L'incontro con uno misterioso scrittore di fiabe per bambini, Arun, e la morte di sua madre la costringeranno infatti a rimettersi in discussione.
Se potesse telefonarmi il futuro confermerebbe che i destini delle persone fanno percorsi assurdi, si sfiorano un istante, distratti, e poi scivolano via. E tornano a incrociarsi, e magari alla fine si riconoscono e si agganciano per un lungo tratto di strada. O per sempre.
Come la principessa in una favola, imprigionata da un maleficio, Anita dovrà spogliarsi delle proprie insicurezze e seguire i segnali che il destino le ha lasciato per riuscire a rompere l'incantesimo che l'ha relegata nella terra della grigia monotonia. E come in ogni favola arriverà l'Amore, nelle vesti di un misterioso principe azzurro, a salvarla da sé stessa.
La scrittrice Fioly Bocca, al suo esordio, ci regala un romanzo poetico e struggente, pieno di speranza. Una fiaba moderna su una giovane donna alla ricerca di sé stessa e del senso profondo del suo vivere.
La morale, se una morale, esiste, è che la vita, come le fiabe è un insieme di segni, di coincidenze. Che se ci stai attento, ti portano là dove è il tuo posto.

Indicazioni terapeutiche: per chi crede ancora nel destino e nella magia delle favole.

Effetti collaterali: Siamo tutti schiavi della routine, un eterno tran-tran di abitudini cementificate che ripetiamo come automi privi di anima. Sta a noi trovare una scintilla che ci riaccenda, qualcosa che ci illumini, ma dal di dentro. Imparare a seguire il ritmo del nostro cuore.  A volte basta guardare con occhi diversi le cose di ogni giorno, altre è necessario cambiare, andarsene. Partire, quasi sempre, non è andare lontano, ma tornare a se stessi.


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