venerdì 30 ottobre 2015

Il passato di Sara di Chevy Stevens


Sara ha trentraquattro anni, un lavoro appagante, una figlia e un fidanzato che sta per sposare. Tutto quello che potereste desiderare penserete voi? Invece no. C'è un tarlo nella sua vita. 
Sara è stata adottata.
Sara è cresciuta con la consapevolezza di non essere amata dai suoi genitori al pari delle sorelle, figlie naturali.
Per questo ora è un adulta insicura, ossessiva, emotivamente instabile, tormentata da feroci mal di testa e attacchi di cieca rabbia. O c'è un'altra spiegazione?
Tormentata dai quesiti irrisolti, decide di rintracciare la madre biologica. Perché la persona che avrebbe dovuta amarla senza misure l'ha abbandonata?
Non sa ancora che questa semplice ricerca metterà in moto un meccanismo che la catapulterà in un incubo ad occhi aperti. La scoperta dell'identità del suo padre naturale infatti la metterà in grave pericolo.
Ho creduto per anni di essere capitata nella vita sbagliata e di dover trovare quella giusta, e che solo allora sarebbe andata a posto. E ora scopro che quella giusta non esiste.
Attraverso una narrazione sotto forma di sedute psicoanalitiche, il lettore segue i pensieri della protagonista che si attorcigliano sempre più su stessi: una spirale discendente  che spinge Sara, attraverso l'assurda e pericolosa conoscenza del padre, a capirsi meglio, riuscendo a penetrare certi aspetti della propria personalità. Ciò che siamo è determinato geneticamente o è l'amore e i valori che riceviamo a fare di noi gli adulti che saremo?
Chev Stevens costruisce un romanzo dal buon ritmo, anche se non così serrato come speravo, che ha comunque il pregio di catturare l'attenzione del lettore. La parte più sviluppata è senza dubbio quella relativa alla psicologia dei personaggi. Nel complesso un buon libro, anche se non indimenticabile.

Indicazioni terapeutiche: per chi ama i thriller psicologici. 

Effetti collaterali: forse lo avrò già scritto ma lo ripeto. Accettiamo l'amore che crediamo di meritare.  La protagonista si sente sbagliata, non accettata. Questo la spinge a cercare un'altra realtà, una sorta di dimensione parallela, nella quale avrebbe potuto avere una vita migliore, una famiglia più felice. Scoprirà però a sue spese che non ci è permesso scegliere, né tanto meno riavvolgere il nastro e cambiare il corso delle cose. Bisogna imparare ad amarsi, qui ed ora. La vita ci insegna che non possiamo scegliere i nostri sentimenti in relazione a quello che ci succede, ma possiamo scegliere solo come gestirli.



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