giovedì 13 novembre 2014

L'altra di Elvira Serra

L'altra. L'amante. La rovina-famiglie. 
La giornalista Elvira Serra mette in scena la storia autobiografica di un amore clandestino, raccontando la sua esperienza di donna che ha scelto consapevolmente  di amare un uomo non libero.
La storia assomiglia a quella di tante, troppe, donne: lei giornalista di successo sentimentalmente libera, incontra lui, sposato e, forse loro malgrado, si innamorano.
Il resto è facile da immaginare: messaggi e telefonate, incontri furtivi, weekend rubati.  La protagonista non si sente nemmeno "l'Altra" ma una fidanzata sui generis: è perfino facile dimenticare che lui, il suo Mr Darcy, ha una famiglia a mille chilometri di distanza.  
L'innamoramento è vivere in una bolla di felicità che niente e nessuno può intaccare.
L'idillio però è destinato a non durare: come tutti le avevano predetto, nessuna donna può accontentarsi delle briciole. Briciole di felicità, briciole di tempo, sapendo che non le sarà mai possibile condividere una festività, che il ruolo che si è scelta  l'ha relegata in un'angolo, in una vita parallela che scorre accanto a quella ufficiale senza però mai incrociarla. 
L'autrice sceglie di raccontare senza  pregiudizi o falsi moralismi la sua relazione con un tono a tratti ironico, a tratti malinconico. Alla fine resta la consapevolezza che le cose non si possono né forzare né cambiare e si scopre, malgrado tutto, che "la lezione è stata messa in scena affinché noi la metabolizzassimo".

Indicazioni terapeutiche: per le mogli, perché capiscano che le "altre" non sono così poi diverse da loro, e per le amanti, affinché si domandino se ne vale realmente la pena.

Effetti collaterali: l'autrice sceglie di farci partecipi della sua esperienza analizzando i suoi sentimenti senza porsi né come vittima né come carnefice ma come una donna che è stata protagonista della sua storia, che ha vissuto nel bene e nel male e dalla quale si sente uscita migliore.


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