martedì 29 novembre 2016

Alle radici del male di Roberto Costantini




Dopo Tu sei il male ho sentito quasi il bisogno fisico di conoscere il resto della storia, il tormentato passato che ha fatto di Michele Balestrieri l'uomo che è diventato. Eccomi accontentata. Alle radici del male ha il pregio di trasportare il lettore indietro fino all'infanzia del protagonista, laddove tutto ha avuto inizio.

Libia, anni 60. Un Mike adolescente, cresciuto nel culto dello zio fascista,  cerca la sua strada, insofferente ai consigli del padre che lo vorrebbe più attento alle logiche di potere, meno idealista e più pragmatico. In un paese, diviso tra italiani e libici, tra la sabbia sollevata dal ghibli e il blu del mare, viviamo il suo l’amore per la vicina di casa americana Laura Hunt, e  il patto di sangue con Ahmed, Nico e Karim, la banda dei MANK, a capo di  una serie di attività illecite. Senza dimenticare la devozione per Italia, la madre così triste e solitaria, e l'attaccamento del giovane Balestrieri a valori quali lealtà, coraggio, sacrificio. Fa da teatro uno scenario politico in divenire, agitato da forze nascoste,  sullo fondo un intrigo internazionale e un accordo tra i poteri forti che precipiteranno la situazione, fino all'ascesa al potere di Gheddaffi e l'espulsione di ventimila italiani dalla Libia.

Roma, 1982. Balestrieri è un giovane commissario a cui non importa né degli altri, né del suo lavoro, né tanto meno di sé stesso. Incalzato dai ricordi, tiene a distanza il mondo, sicuro di aver perso tutto quello che valeva la pena possedere. Un bellimbusto più interessato alle donne ed alla bella vita che ai delitti. Ma il vento del cambiamento è pronto a soffiare ancora. Sarà l'omicidio di una giovane argentina a innescare una catena di eventi che lo catapulterà, suo malgrado, in quel passato da cui vuole solo fuggire. Nemici e alleati vecchi e nuovi lo accompagneranno in questa indagine che metterà finalmente la parola fine ai suoi tormenti e alle sue domande giovanili.

Roberto Costantini

Roberto Costantini costruisce un prequel ancora più intenso del primo libro.Sono rimasta ffascinata della prima parte, una sorta di romanzo di formazione che richiama le atmosfere del vecchio cinema, un film su tutti, C'era una volta in America di Sergio Leone. Una malinconia di fondo che pervade ogni pensiero, ogni riga, ogni pagina. Una nostalgia per una felicità perduta per sempre, un rimpianto che continua a vivere sopito nell'animo del tenebroso Balestrieri.

Indicazioni terapeutiche: per chi ha una dipendenza per le trilogie.

Effetti collaterali: Il supremo peccato. L'atto di uccidere. Prendere la vita di un altro essere umano. Per difesa, per vendetta, per odio, per amore. Cosa fa di una persona un assassino? Nessuno è malvagio. Semplicemente alcuni decidono di dimenticare chi sono.




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