mercoledì 9 novembre 2016

Tu sei il male di Roberto Costantini


Acquistato per caso, Tu sei il male di Roberto Costantini si è rivelato uno tra i libri più avvincenti che mi sia capitato di leggere ultimamente. Non il solito thriller ma un romanzo che affronta tematiche più profonde, tanto che molti critici l'anno paragonato, per la sua complessità,  a Uomni che odiano le donne.
Quasi settecento pagine per questo affresco impietoso della società italiana a cavallo tra gli anni '80 e il 2006 che non fa sconti: il giallo di Costantini mette in scena una serie di delitti ad opera di un misterioso Uomo invisibile, sullo sfondo di un'Italia corrotta, dove si mescolano razzismo, piccola delinquenza, interessi della Chiesa, faccendieri corrotti e manovre politiche di sottobanco.

Il libro si divide in due grandi blocchi tra i quali intercorrono ventiquattro anni.
Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana contro i tedeschi, Elisa Sordi, giovane impiegata di una società del Vaticano, scompare nel nulla. L’inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro, che prende tuttavia sottogamba il caso. Solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sulle rive del Tevere si butta a capofitto nelle indagini. Troppo tardi. I suoi tentativi naufragheranno contro un muro di silenzi. Il caso resterà irrisolto.
Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone.  Il suicidio dell’anziana risveglia i rimorsi mai sopiti del commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale. È un uomo molto diverso, ormai  una lontana ombra del sé stesso più giovane, che ha perso ogni arroganza e certezza.  Un'anima afflitta che tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi e buoni propositi.

Se la prima volta le cose fossero andate diversamente, forse non avrei ucciso tutte le altre. Me lo chiedevo spesso all'inizio. Dopo tanti anni non so nemmeno più quante siano e la domanda è cambiata: sarei un essere migliore se avessi ucciso solo lei, in un unico attimo di follia? Oggi non odio più le donne che uccido, dopo tanti anni sono solo bambole di pezza. Odio invece quegli uomini saggi, uomini che pontificano. Ciascuno di loro avrebbe potuto trovarsi al mio posto quella prima volta.

Alla morte della madre di Elisa Sordi, annientata dal dolore e abbandonata dalla giustizia, si aggiunge un nuovo caso, l'uccisione di una prostituta rumena che innescherà un'indagine dai risvolti imprevedibili. Balestrieri e la sua squadra seguiranno le flebili tracce che dal campo rom del Casilino di Roma li condurranno fino a Dubai e ritorno. Una scrittura serrata e densa di particolari che, come in un gioco di scatole cinesi, condurrà il lettore attraverso i segreti più oscuri dei palazzi romani e dell'animo umano.
Il focus indiscusso è lui, Balestrieri. Pecora nera della famiglia, nato e cresciuto in Libia da padre siciliano, prima militante in Ordine Nuovo e poi agente dei Servizi Segreti in seguito all'assassinio di Aldo Moro. Grazie all'aiuto del fratello, entra in polizia, cominciando così una nuova vita. Un personaggio che subisce nel corso del racconto un'evoluzione o meglio un'involuzione: tanto sfrontato e presuntuoso da giovane, quanto amareggiato e rassegnato nella sua versione invecchiata. Un individuo segnato dai suoi stessi errori, a cui ha cercato di fare ammenda rinunciando alla vita stessa.
Ma i fantasmi del passato non l'hanno mai abbandonato. Anzi. Col passare degli anni, sussurrano sempre più insistentemente al suo orecchio. A nulla sono valsi i tentativi di condurre una vita morigerata, rinunciare all'alcol, ai vizi e  alle donne. Balestrieri sembra destinato a non trovare nessuna pace. a convivere con la consapevolezza di abitare un mondo corrotto e malato. Spetterà a lui, cavaliere dall'armatura ammaccata e lo sguardo sgualcito, cercare quella verità scomoda, nascosta sotto un cumulo di menzogne, affrontando un Male elusivo quanto tenace, che ha molteplici volti, uno più ingannevole dell’altro. Perché la malvagità spesso si nasconde dietro una facciata di normalità.

Indicazioni terapeutiche: per chi sa che le apparenze ingannano. Non sempre.

Effetti collaterali: Nel romanzo, Costantini ha affiancato alla figura del tormentato protagonista una sorta di "alter ego buono", Angelo Dioguardi, amico di una vita, irreprensibile giocatore di poker dal cuore d'oro. Scelta non causale. D'altra parte la storia dell'eterna lotta tra il Bene e il Male non è che un gioco si specchi, la continua commistione tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. L'oscurità che lambisce l'animo di Balestrieri alberga in ognuno di noi. È proprio questo che ci spaventa. La certezza che il male non è qualcosa di estraneo, di diverso da noi, che ognuno di noi è capace di crimini orribili.





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