domenica 8 febbraio 2015

Presentazione libro "Chi manda le onde"

Ieri sabato 7 febbraio presso Villa Bertelli a Forte dei Marmi si è tenuta la presentazione del nuovo romanzo di Fabio Genovesi Chi manda le onde, edito da Mondadori.
Lo dico subito. Non so perché ma mi ero fatta l'idea che Fabio Genovesi fosse antipatico, uno di quelli che ha avuto successo e lo fa pesare agli altri.
Chiariamoci è bravo, molto bravo. Scrive bene, costruisce personaggi che vanno aldilà delle pagine, fa ridere e piangere. Insomma è uno di quelli che è partito dal nulla e ce l'ha fatta, un po' come uno di quegli svantaggiati di cui narra nei suoi libri. Uno che non ha frequentato né le scuole giuste, né aveva amici di famiglia influenti, però ce l'ha fatta lo stesso. Chapeau.

Invece mi sbagliavo.
Mano a mano che parlava, del suo libro e di sé stesso, sono rimasta colpita. Ho visto qualcosa. L'emozione che traspariva dalla sua voce, il modo in cui ricorreva spesso alle battute per smorzare la tensione, l'amore per la Versilia e per i suoi abitanti. Ho visto una persona dietro il personaggio.
Ma anche la naturalezza con cui affronta il suo lavoro di scrittore: niente sovrastrutture o atteggiamenti da intellettuale snob. Fabio (lo chiamo per nome come se fosse mio amico, potere dell'essere quasi concittadini!) inizia a  scrivere e le storie si dipanano da sole. Lo ha spiegato bene nell'incontro di ieri: come nella vita non si sa mai che piega prenderà il nostro destino, così funziona per le storie, non c'è una griglia predefinita a priori ma i personaggi "vivono", scegliendo la loro strada pagina dopo pagina.
Ho sempre pensato che le persone troppo intelligenti non si prendano troppo sul serio.
Fabio mi è sembrato così. Genuino.  Consapevole del suo talento ma anche del fatto che essere uno scrittore non ti renda migliore degli altri. Che esistono tante altre cose più stimolanti, emozionanti che leggere un libro, ma che leggere un bel libro è un viaggio che vale sempre la pena intraprendere.
E la sua ultima opera vale sicuramente la pena. Anzi probabilmente lo consacrerà come uno dei migliori scrittori italiani contemporanei.

La sala gremita di persone (Credits by Iris Tinunin)
Chi manda le onde  è un romanzo-mondo che intreccia la vita di numerosi personaggi che vivono in Versilia. C'è Luna, ragazzina albina costretta a convivere con la sua diversità,  suo fratello Luca, surfista rubacuori, e la loro mamma Serena, che li ha cresciuti da sola perché la vita le ha insegnato che non è fatta per l'amore. Ma accanto a loro si raggruppano altri naufraghi della vita: Sandro, quarantenne che vive ancora coi genitori, Marino e Rambo, che hanno imparato a vivere di espedienti. E poi ancora Zot, bimbo arrivato da Chernobyl e poi dimenticato, e Ferro, bagnino in pensione che vive in una casa asserragliato coi suoi fucili.
Formano una "banda" strana, che non ha ancora capito bene come sopravvivere ma che ci prova, come si impara a tenere la testa fuori dall'acqua per riprendere fiato quando le tempeste della vita ci sbattono qua e la'.
Durante la presentazione, Fabio ha letto alcuni passaggi del suo libro, alcuni esilaranti altri melanconici. Perché il suo libro è così commuovente e divertente al tempo stesso. Ma d'altra parte la vita è questa: ridiamo, piangiamo, e alla fine tutto quello che ci rimarrà saranno soltanto quegli istanti, tutto il resto sarà spazzato via dal tempo.

Fabio Genovesi intervistato da Michele Pellegrini (Credits by Iris Tinunin)

Non so se come dice Salinger quando l'avrete finito avrete voglia di alzare il telefono per parlare con Luna o Serena o Marino, ma di sicuro vorreste sedervi in cima al pontile con Fabio e i pescatori storici del Forte, osservando il mare, pronti ad accettare tutto quello che le sue onde lasceranno sulla riva della spiaggia.



2 commenti:

  1. Penso invece che sia uno scrittore molto snob, che si è costruito un'immagine solo per piacere ma dietro si nasconde una persona di scarso valore. E che sia stato aiutato e lo sia ancora oggi.

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    1. Io non lo conosco personalmente e parlo dell'impressione che mi ha fatto a pelle, che può essere giusta come sbagliata...

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