martedì 9 dicembre 2014

Alta fedeltà di Nick Hornby

Oggi voglio parlarvi di Alta fedeltà di Nick Hornby, romanzo simbolo degli anni 90, che narra le nevrosi di trentacinquenne perennemente insoddisfatto della propria vita.
Rob Fleming è un ex dj, proprietario di un negozio di dischi usati, mollato dalla fidanzata storica. La sua vita fa acqua da tutte le parti. Unico vero amore, mai messo in discussione, la passione per la musica.
Il senso di fallimento lo spingerà a compiere un viaggio introspettivo alla ricerca della vera causa del suo malessere. Con tono ironico e dissacrante l'autore ci trasporta dentro le vicende amorose, passate e presenti del protagonista, alla disperata ricerca di riconquistare Laura, la donna della sua vita. Rob Fleming incarna alla perfezione la tipologia dell' immaturo, che rifugge ogni responsabilità e ogni legame duraturo, terrorizzato dall'idea che impegnarsi seriamente in qualcosa gli precluda altre possibilità.
Ma questo romanzo è molto di più: è il manifesto di una generazione scoraggiata e contraddittoria che naviga a vista, avendo ormai perso ogni speranza nei grandi ideali, ma che, allo stesso tempo, ha capito che vivere vuol dire qualcosa di più di svegliarsi la mattina e trovare un modo di arrivare alla fine della giornata. Quello è sopravvivere. Allora l'amore, come i sogni e le passioni, sono l'unica cosa che da' un senso alla vita.
Nessuno come Hornby riesce a descrivere le idiosincrasie del mondo in cui viviamo, alternando passaggi divertenti e graffianti ad altri velatamente malinconici, dipingendo un'affresco dei trentenni di oggi (anche se il libro fa riferimento agli anni '90) alla prese con le proprie paure e le conseguenze delle proprie scelte, alla ricerca di sé stessi e di equilibrio che sembra non arrivare mai.

Immagine tratta dall'omonimo fil con John  Cusack (2002)
Indicazioni terapeutiche: per chi ama follemente la musica e ha passato la sua adolescenza a collezionare vinile ( e ancora non ha smesso),
Per gli eterni peter-pan e per le donne che si sono stancate di averli accanto. 

Effetti collaterali: il protagonista è la personificazione dell'uomo post-moderno, nevrotico, depresso cronico, inconcludente, che fuggendo dal proprio passato e temendo il futuro si trova costretto a rifugiarsi in un eterno presente. Ma solo facendo progetti e rischiando si può sfuggire alla condanna di una vita piatta e monotona.


0 commenti:

Posta un commento