lunedì 15 dicembre 2014

Rosso Istanbul di Fernan Ozpetek

Un regista turco che vive da anni a Roma decide di tornare a Istanbul, prima che l'edificio che è stata la sua casa venga demolito definitivamente.  Cresciuto circondato da sole donne, il padre e il fratello lontani, in una sorta di originalissimo harem verrà investito dai ricordi: i giochi da bambino, il primo amore, le zie, le stravaganze della madre bellissima.
Anna è in viaggio di lavoro con il marito e due colleghi, non può immaginare certo quello che il destino ha in serbo per lei. Si ritroverà sola, confusa e troverà conforto nei vicoli della città vecchia, nei suoi hamam, nel ritmo lento della vita che non si stanca mai.
Due vite che sembrano scorrere parallele senza incontrarsi mai ma che, come due fili di un arazzo, sono destinate a intrecciarsi.
Ferzan Ozpetek ci trasporta nella sua città natìa, regalandoci sprazzi della sua memoria che, come il rosso e il blu di un tramonto infuocato sul Bosforo, lambiscono il cuore.
Chi ama i suoi film non potrà non apprezzare il libro, un emozionante viaggio in una città magica e nei sentimenti. Con la sensibilità che lo contraddistingue Ozpetek confeziona uno straordinario inno all'amore nelle sue mille sfumature: amore non solo tra uomo e donna (o persone dello stesso sesso), ma amore per la propria famiglia e anche, perché no, per sé stessi.

Indicazioni terapeutiche: per chi sogna le atmosfere delle città d'Oriente, per chi ha nostalgia del proprio passato o al contrario vuole fuggire dal proprio presente, per chi vuole perdersi per ritrovarsi.

Effetti collaterali: sembra quasi di respirare l'aria salmastra trasportata dal mare, sentire le preghiere del muezzin, intravedere il sole che tramonta dietro la cupola della Santa Sofia, la chiesa-moschea simbolo di Istanbul. La nostalgia per un luogo che non avete mai visitato sarà tale che programmerete il prossimo viaggio in Turchia.



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