mercoledì 3 dicembre 2014

Steve Jobs di Walter Isaacson

Un inno alla creatività, alla volontà, alla caparbietà. Walter Isaacson ci regala un ritratto a 360 gradi di Steve Jobs, una delle figure che ha contribuito a cambiare per sempre il mondo in cui viviamo.  Il creatore della Apple, prima di tutti, ha infatti capito l'importanza di coniugare i concetti di design e tecnologia, intuendo l'importanza che il marketing avrebbe via via assunto nel mercato mondiale (basti pensare alla pubblicità del lancio del Macintosh nel 1984 che viene ricordata ancora oggi come un  spot simbolo di un'epoca ).
Lo hanno definito pazzo, visionario, odioso, geniale, incredibile, arrivista, sognatore. Un uomo che ha saputo suscitare sentimenti contrastanti, insomma. Di sicuro,  non si può fare a meno di detestarlo  e ammirarlo allo stesso tempo.
Attraverso centinaia di colloqui con Jobs stesso e con parenti, amici e colleghi, l'autore ha ricostruito la straordinaria parabola di un ragazzo che, partendo dal garage di casa sua, ha costruito un'azienda che oggi è una delle più quotate del mondo.
Il racconto non parla solo delle geniali intuizioni di Jobs ma anche del suo carattere non facile, che spesso lo ha portato a scontrarsi proprio  con le persone a lui più vicine.
Nel complesso credo che il libro sia caratterizzato da una certa obiettività. Non sono state tralasciate infatti testimonianze, poco eloquenti a dire la verità, relative alle stravaganze di Jobs, come il fatto che non si lavasse frequentemente perché convinto che la sua alimentazione rendesse inutile la doccia, né si è soprasseduto sulle scorrettezze che Jobs faceva senza la minima capacità di sentirsi in colpa, testimoniando la volontà di raccontare un uomo nella sua interezza.
La parte finale l'ho trovata forse un po' troppo celebrativa, la critica viene un po' meno ed è lasciato più spazio all'azienda Apple che al suo fondatore.
Il libro non è certo breve (più di 600 pagine) ed in alcuni punti il ritmo è un po' lento, ma merita leggerlo per conoscere a fondo una figura così carismatica, piena di luci ed ombre, che ha lasciato un segno così profondo nell'immaginario collettivo, non solo per ciò che ha costruito ma per il suo modo di essere.

Indicazioni terapeutiche: consigliato a tutti i visionari, a quelli che inseguono i loro sogni a dispetto di tutto e di tutti, a  coloro che ce l'hanno fatta perché non hanno mai mollato.

Effetti collaterali: Steve Jobs diceva: “Qualche volta quando innovi fai degli errori. E’ meglio ammetterli velocemente e continuare migliorando le altre innovazioni”. Quello che colpisce di più, aldilà dell'indubbia genialità che lo ha portato a rivoluzionare l'idea stessa di personal computer e di comunicazione, è l'estrema caparbietà. Steve Jobs, prima di tutto, è stato un uomo che non ha mai ridimensionato le sue aspettative solo perché gli altri le avevano giudicate troppo esagerate. Anzi. Con arroganza ha portato avanti i suoi progetti, sbagliando e fallendo a volte, ma alla fine ha dimostrato al mondo intero che le sue intuizioni erano giuste. Una lezione da cui ognuno di noi può trarre qualcosa.



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