giovedì 11 dicembre 2014

Vita dopo vita di Kate Atkinson

Ursula Todd, appena nata, è morta strozzata dal suo stesso cordone ombelicale. A quattro anni è annegata mentre giocava con la sorella. A cinque anni è caduta dal tetto. Ad otto anni è morta a causa di un'epidemia di influenza. A trent'anni è caduta sotto i bombardamenti dei tedeschi su Londra.
Ma ogni volta, per uno strano scherzo del destino, ha avuto una seconda possibilità, tornare indietro per beffare la morte. Fintanto la possibilità di cambiare il corso della storia trovandosi faccia  a faccia con Hitler.
Si tratta di un vero  e proprio genere letterario: Ucronia. Dal greco "nessun tempo" (da οὐ = "non" e χρόνος = "tempo"), per analogia con utopia che significa "nessun luogo", indica la narrazione di quel che sarebbe potuto succedere se un preciso avvenimento storico fosse andato diversamente.
Quelle che Ursula vive non sono però, in realtà, vite parallele ma tante possibili versioni di sé stessa, che si realizzano di volta in volta. Perché aldilà delle innumerevoli vite, Ursula è una donna ordinaria, con una vita a tratti quasi noiosa, impegnata nel disperato tentativo di salvare, oltre a sé stessa, le persone che incontrerà sul suo cammino.
Kate Atkinson ci consegna un romanzo particolarissimo, di difficile definizione, tra il romanzo storico (nota di merito per la fedele ricostruzione della Londra durante la seconda guerra mondiale) e quello di fantascienza.
Il lettore si trova invischiato in una continua manipolazione, a metà tra la tensione narrativa e la sospensione dell'incredulità. Bisogna leggerlo per capire.
Di sicuro è un opera unica nel suo genere, altrimenti non si spiegherebbe il successo strepitoso che ha avuto. Vita dopo vita è stato infatti eletto libro dell'anno dal New York Times e dal Guardian, vero e proprio caso letterario del 2013, del quale sono già stati venduti anche i diritti cinematografici.

Indicazioni terapeutiche: per gli amanti dei possibili futuri, per chi si chiede sempre come sarebbe stato se...

Effetti collaterali: cosa accadrebbe se avessimo la possibilità di vivere più volte la nostra vita? Alla fine impareremmo dai nostri sbagli raggiungendo la perfezione?
Personalmente credo che se potessi tornare indietro cambierei molte delle scelte che ho fatto, con la consapevolezza però, che non farei meno errori, ma soltanto errori diversi.

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