Nello specifico è un funzionario della polizia di Stato e criminologo forense. Solo un esperto del settore avrebbe potuto infatti usare un lessico così puntuale e spiegare nel dettaglio i meccanismi delle investigazioni.
La trama del thriller c'è tutta: la tranquilla provincia toscana di Valdenza è scossa dagli omicidi di un misterioso serial killer, che semina indizi quanto mai criptici. Riuscirà il commissario Casabona, con l'aiuto della collega Cristina Belisario, a catturare l'assassino prima che sia troppo tardi?
Nonostante la storia sia abbastanza avvincente e ben costruita, è mancato però, a mio avviso, quel quid che ti fa accapponare la pelle e restare incollato al libro col fiato sospeso. In alcuni punti, come il finale, inoltre la trama è tirata un po' troppo per i capelli.Più interessanti i passaggi in cui il protagonista riflette sul male e sulla vita, e soprattutto sull'impotenza dell'essere umano rispetto alle conseguenze delle proprie azioni.
Nel complesso un romanzo scorrevole e ben scritto ma che non lascia il segno.
Particolare della copertina |
Effetti collaterali: Casabona è un uomo in crisi: la figlia lontana, la moglie che non lo capisce, gli orrori del lavoro che lo tormentano. Quanto vivi in mezzo alle atrocità capita che ti rimangano attaccate addosso. E allora l'unica salvezza resta aggrapparsi ai rari momenti di felicità, imparare a riconoscerli, assaporarne meglio il gusto e l'intensità. Ma soprattutto imparare a vivere il presente, senza preoccuparsi del domani. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena (Bibbia docet).
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