giovedì 19 gennaio 2017

Il male non dimentica di Roberto Costantini


Costantini non mi ha deluso con questo terzo capitolo della sua  Trilogia del male : lo scrittore prende per mano l'affezionato lettore e lo conduce, passo passo, verso l'epilogo della storia di cui è protagonista il commissario Balestrieri, sospeso tra passato e presente, tra l'amore per la madre morta prematuramente e il legame con la coraggiosa giornalista Linda Nari.
Quest'ultimo libro costruisce di fatto un ponte tra i due alter ego del protagonista: da una parte il Mike adolescente, idealista e puro, dall'altra la sua versione adulta, fiaccata dai compromessi e dal dolore per tutto ciò che perduto. La storia è costruita infatti alternando capitoli della giovinezza a Tripoli e altri incentrati sul presente a Roma.
Balestrieri è un personaggio ben sfaccettato e costruito egregiamente: attraverso il dipanarsi della storia possiamo seguire la sua evoluzione, o meglio la sua involuzione. Il Michele adulto è ormai un guscio vuoto. Un uomo che ha chiuso con la vita, rinunciando ad ogni slancio, prigioniero in un presente fatto di giorni tutti uguali.

Ma il male non dimentica.
Il ricordo di quel 31 agosto 1969, il giorno in cui Italia Balestrieri si è gettata da una scogliera, la stessa notte in cui Muammar Gheddaffi saliva al potere, non smette di tormentarlo. Balestrieri ha sempre saputo che i due eventi sono collegati, ma ha scelto di seppellire quel ricordo.
Ma il male non dimentica.
Come un veleno intacca ogni certezza e corrode ogni barlume di felicità.
L'omicidio della giovane Melania Druc e di sua figlia porterà a galla vecchi intrighi e antichi nemici. Mentre Balestrieri lotta tra la sete di giustizia e il desiderio di seppellire i suoi tormenti,  la giornalista Linda Nari si getta a capofitto in un'indagine parallela, decisa a portare a galla una verità rimasta sepolta per decenni.

Roberto Costantini


Il male non dimentica è, come i capitoli precedenti, un libro che si legge tutto d'un fiato, nonostante la trama sia talvolta alquanto complessa. La carta vincente risiede , senza dubbio, nello stile avvincente e nel ritmo serrato della narrazione. Unica nota dolente è la presenza di quasi 250 pagine che ripropongono, anche se da punti di vista differenti, eventi già narrati nel secondo volume. Utili forse per ha breve memoria ma che risultano ridondanti per chi, come, ha letto i due libri a distanza ravvicinata.
Piccola pecca che non toglie però valore a questa Trilogia, che resta uno dei tentativi più interessanti di thriller/noir della recente narrativa italiana.


Indicazioni terapeutiche: per chi crede che non è finita finché non è finita.

Effetti collaterali: Il valore aggiunto ai romanzi di Costantini è la capacità di aver saputo tratteggiare in maniera tanto vera quanto spietata il ritratto del paese in cui viviamo e di come sia cambiato nel corso degli ultimi anni. Ne emerge un quadro poco lusinghiero: un'Italia depredata da politici corrotti e faccendieri senza scrupoli.  Un popolo inerme e rassegnato all'idea che l'immoralità non si possa evitare, ma sia connaturata alla natura stessa umana. Che l'avidità sia la regola e l'onesta l'eccezione. Davanti a un tale tipo di male la resa è inevitabile.


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