lunedì 18 luglio 2016

Equazione di un amore di Simona Sparaco

In fisica quantistica, se due particelle interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono più essere descritte come due entità distinte, perché tutto quello che accade a una continua a influenzare il destino dell’altra. Anche ad anni luce di distanza
Parte da qui, da questo postulato della fisica noto come equazione di Dirac, la scrittrice Simona Sparaco per raccontarci l'ineluttabilità di alcuni rapporti, quelle storie d'amore distruttive, quasi, patologiche, dalle quali però non sappiamo, e non vogliamo, fuggire.


Ci sono persone che sono legate da un elastico e non lo sanno. A un certo punto prendono e partono, ognuna per la sua strada, ognuna per i fatti suoi, e l’elastico le lascia fare, le asseconda, al punto che di quell’elastico alla fine quasi ci si dimentica. Poi però, arriva il momento estremo,quello al limite dello strappo,e l’elastico reagisce, non si spezza, anzi, piuttosto, con un colpo solo, violentissimo, le fa ritrovare di nuovo faccia a faccia.
Potremmo dire che il mondo si divide in due categorie: da una parte quelli che ambiscono ad un’esistenza tranquilla, a coltivare un «amorevole distacco dalle cose», dall'altra coloro che non riescono a rinunciare allo stomaco in subbuglio, alle emozioni che stordiscono, che si "fanno" di passione, di libertà, di viaggi, di sport estremi, come se la vita fosse un a droga a cui non riescono a rinunciare.
Lea appartiene alla seconda categoria.
Ha sepolto la sua tormentata storia d'amore con Giacomo e si è lasciata tutto, passato, amici, famiglia alle spalle. Si è trasferita a Singapore con il marito Vittorio, solido avvocato che lavora per una multinazionale. Ha ritrovato la serenità e la sua esistenza scorre su binari tranquilli, al riparo delle cure amorevoli di Vittorio, che non conosce cedimenti né dubbi. Che è l'opposto di Giacomo, tormentato, lunatico, inaffidabile, desideroso di lasciare un segno nel mondo, amante in egual misura della letteratura e della fisica.

La Scienza e la Poesia hanno entrambe il potere di rivelare la complessità e la bellezza del mondo.
È un'esistenza ovattata quella di Lei. Quasi onirica. In una Singapore avveniristica, dove ogni aspetto negativo viene smussato, depotenziato, celato. Dove sembra regnare soltanto l'ordine, la pulizia, il distacco. Una città che ha fatto del de-controllo controllato delle emozioni il suo diktat.
Ma è questa la vera felicità? Fluttuare al di sopra delle pulsioni e dei sentimenti più carnali, senza lasciarsi scalfire da nulla?
Lea cerca di adeguarsi a questo nuovo mondo, a questa nuova dimensione, di cucirsi addosso una pelle non sua, di essere all'altezza dell'amore di Vittorio. Ci riesce. Quasi.
Se non fosse per quell'inquietudine, che si insinua nella sua mente seguendo percorsi periferici, che penetra ogni pensiero, ogni sospiro, che la tiene sveglia la notte e le fa sentire fuori posto, sbagliata, imperfetta.


Ci sono stati  momenti, in tutti questi anni, in cui mi sembrava di leggere il tuo nome dappertutto. Nelle strade, negli articoli di giornale, pareva che tutto il mondo si chiamasse come te. Forse è proprio questa la fisica quantistica, la possibilità di sentire presente nella tua mente qualcuno che fisicamente non c'è.
Così quando riceve una mail da una casa editrice italiana intenzionata a pubblicare il manoscritto del suo primo libro, Lea, senza esitazioni, decide di tornare a casa, senza sapere che il suo ritorno a Roma la condurrà inevitabilmente tra le braccia del suo antico amore mai sopito. 
Ma chi è davvero Giacomo? Un narcisista incapace di amare, come sostiene la sua amica d'infanzia Bianca, o l'unico in grado di vedere la sua vera essenza, il suo talento, e di amarla aldilà delle sua fragilità?
L'ultimo romanzo di Simona Sparaco è una corsa a perdifiato tra presente e passato, sulle orme di una passione bruciante e inevitabile, che mischia lacrime e baci, paradiso ed inferno, sempre sull'orlo di un baratro. Un finale inaspettato che colpisce per la sua fatalità e lascia il lettore con la consapevolezza che sì esistono, quegli amori totalizzanti, immortali, che trascendono l'idea stessa del tempo e dello spazio, quegli amori struggenti che, proprio perché non si sono mai dovuti confrontare con le insidie della quotidianità, ti restano dentro per sempre.
Come due particelle quantiche destinate ad essere legate per l'eternità.

Indicazioni terapeutiche: per chi crede che alcuni incontri siano inevitabili, soprattutto quelli che iniziano con l'intenzione di correggere un errore.

Effetti collaterali: Frida Khalo diceva che l'amore è tale solo se capace di includere tutto, e contraddizioni e i superamenti di sé stessi, le aberrazioni e l’indicibile. 
Il resto è  paura della solitudine, apparenza, comodità, noia, sicurezza, ipocrisia, calore umano. Chiamatelo come vi pare, ma amore no.



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