Ho deciso di comprare questo romanzo dopo aver letto la recensione che Daria Bignardi ne ha fatto sul suo blog.
Devo ammettere che non sono rimasta delusa. Anzi, credo che la tetralogia nata con L'amica geniale ( a cui fanno seguito altri tre libri) creata dalla penna di Elena Ferrante (pseudonimo dietro il quale non si sa chi si celi) si assicurerà un posto nel cuori di migliaia di lettori
Non per nulla Roberto Saviano ha scritto su Repubblica per proporre la candidatura di Elena Ferrante al premio Strega, e Elena Ferrante ha accettato, sempre su Repubblica, la candidatura.Devo ammettere che non sono rimasta delusa. Anzi, credo che la tetralogia nata con L'amica geniale ( a cui fanno seguito altri tre libri) creata dalla penna di Elena Ferrante (pseudonimo dietro il quale non si sa chi si celi) si assicurerà un posto nel cuori di migliaia di lettori
Le congetture su chi si nasconda in realtà dietro Elena Ferrante, come era facile immaginarsi, si sprecano. Dalle pagine emerge il profilo di una persona nata e cresciuta nella Napoli del dopoguerra, non saprei dire se uomo o donna. Mi piace pensare che sia una donna, per l'immagine potente e dura che da' dell'amicizia tra Lila e Lenù, le due protagoniste del romanzo.
Perché il libro è essenzialmente la storia della straordinaria amicizia tra queste due bambine, che crescono negli anni '60 in un rione popolare di Napoli. Lila è bella e indomabile, mentre Lenù è timida e studiosa. Lila è l'amica geniale del titolo, quella che sembra destinata ad elevarsi, quella con maggiore consapevolezza, quella che nasconde dentro di sé una forza che nessuno sembra poter piegare.
Entrambe cercheranno, ognuna a sua modo, una possibilità per evadere da una vita che va loro stretta, dalle famiglie che le opprimono, da una comunità, sulla quale si allunga l'ombra della camorra, dove vige solo la regola del più forte. Non è il mondo fatato dell'infanzia della favole: è una realtà dura che non fa sconti, violenta , dove l'ignoranza la fa da padrona
Il libro è una calamita: impossibile staccarsi. Questo primo volume, che narra solo l'infanzia delle due ragazzine, non ha un finale. Come avvinta da un sortilegio, appena l'ho finito, sono corsa ad acquistare il seguito per continuare a seguire la storia di Lila e Lenù, tifando per loro, con la speranza che riescano a salvarsi dall'ipocrisia e dalla violenza del mondo in cui sono nate.
Indicazioni terapeutiche: per ama le donne forti che alla fine, a dispetto di tutto, ce la fanno.
Effetti collaterali: Lila, l'amica geniale, all'interno del romanzo, conia il termine "smarginatura": la sensazione che si prova quando in un preciso istante dell'esistenza, la realtà pare squarciarsi come un velo, lasciando intravedere la verità. Un istante in cui tutto si ferma e si fa chiaro. Un'epifania che permette di mettere in fila tutti gli avvenimenti della nostra vita e capirne il vero significato. Una sensazione che striscia fino agli anfratti più segreti dell'animo umano, diffondendo un senso di profondo malessere e frustrazione.
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