venerdì 20 marzo 2015

La tetralogia di Elena Ferrante: da L'amica geniale a La storia della bambina perduta


Sapete come caccia il ragno? Non si sfinisce in lunghi inseguimenti ma tesse con abilità la sua tela e aspetta pazientemente. E la preda non può che, attirata inesorabilmente dalla sua stessa sorte, finire in trappola.
Così mi sono sentita io: catapultata nel mondo disegnato ah hoc dalla scrittrice Elena Ferrannte. Un mondo disordinato e schizofrenico, un mondo di frammenti che schizzano da ogni parte, in cui le due protagoniste tentano disperatamente di non andare in frantumi.
Raramente mi sono sentita così compartecipe delle vicende di un romanzo che stavo leggendo. Il coinvolgimento emotivo è stato tale che, anche se chiudevo il libro, continuavo a sentirmi incastrata nelle vicende e nelle emozioni dei personaggi. Se Lenù era scoraggiata, mi sentivo giù di morale anch'io, se era innamorata, improvvisamente il mondo intorno a me diventava più seducente. Empatia allo stato puro.
Dopo il primo libro L'Amica Geniale (per la recensione http://bit.ly/1Mva63j), con gli altri tre volumi della saga Storia del nuovo cognome, Storia di chi resta e di chi fugge, Storia della bambina perduta, continua il racconto che ripercorre la storia dell'amicizia tra Lenù e Lila, dall'infanzia alla maturità.
I quattro romanzi coprono un arco di tempo che va dagli anni '60 ai giorni nostri. Un racconto che si intreccia con le vicende della Storia italiana: i movimenti degli anni '60 e '70, i gruppi operai, il femminismo, il terrorismo, tangentopoli. Un'unico grande affresco che intreccia realtà e letteratura ma al cui centro resta sempre il rapporto tra le due protagoniste. Un rapporto fatto di scontri, di incomprensioni, di invidie ma che, ciononostante, resiste nel tempo. Un rapporto attraverso il quale le due donne si specchiano l'una nell'altra, perdendosi e mescolandosi.
Un'amicizia tra due donne che non avrebbero potuto essere più diverse ma che hanno saputo trarre il meglio dal loro rapporto. Lenù, al secolo Elena Greco, incarna la donna che si mette in gioco, che riesce a far carriera nonostante le umili origini, voltando pagina ed estirpano le proprie radici, culturali e geografiche. Lila, alias Raffaella Cerullo, non lascerà mai Napoli: bella e intelligentissima, una vera capo-popolo, capace di scardinare ogni convenzione sociale e rompere tutti gli equilibri.

Particolare copertina Storia della bambina perduta
Elena Ferrante ci consegna una storia palpitante, che coinvolge e sconvolge, sullo sfondo di una Napoli cattiva e decadente. Una prosa magica che rapisce il lettore e che gli fa agognare ogni momento libero per dedicarsi alla lettura. Quattro libri che si leggono tutti d'un fiato (anche se devo ammettere che ho amato in particolar modo i primi due) in bilico tra il desiderio di continuare a immergersi nella lettura e quello che la storia non finisca mai.

Indicazioni terapeutiche: per chi cerca una storia che lo strappi alla realtà, per chi vuole gettarsi a capofitto in un libro per rendersi conto, in fondo, che una fine vera non c'è.

Effetti collaterali: Col senno di poi, dopo aver letteralmente divorato i quattro romanzi della Ferrante, pagina dopo pagina, credo che L'amica geniale del primo libro non sia Lila ma Lenù: è lei che riesce a tirarsi fuori dalla propria condizione di povertà e miseria e, anche se stabilisce un nesso causale tra il suo talento e il rapporto con Lila, è sempre lei che, passo dopo passo, si costruisce la vita a cui aveva sempre aspirato. Mi sono molto riconosciuta in lei, nella sua voglia di riuscire bene, nelle sue paure di non essere mai all'altezza delle aspettative.
Anche il concetto di smarginatura mi sembra si evolva e cambi: non si tratta tanto di uno squarcio della realtà ma di un confondersi dei confini delle cose e delle persone, come se la realtà fosse un continum, in cui ogni elemento si mescola e si scompagina. Un dissolversi delle cose, un essere estraneo alla realtà, che è percepita come distante ed estraniante. Una volontà da parte di Lila non di morire o partire, ma di scomparire, di smettere di esistere da un momento all'altro.


2 commenti:

  1. bellissimo romanzo, ho letto tutti e quattro i libri durante l'estate e mi sono sentita orfana quando ho finito l'ultimo. ancora mi devo riprendere! in questi libri a mio avviso ci sono tre protagonisti principali: Lina, o Lila, Lenu', e Napoli. l'amica geniale è decisamente Lenù, la scrittrice del riscatto, nonostante il primo romanzo faccia intendere che si tratti di Lila, l'astuta e brillante scugnizza, ad essere geniale. ma alla fine del primo romanzo, mi sembra, che si identifichi questo concetto chiaramento , in quello che la gente pensa di Lenu' grazie alla sua fama. bella recensione!

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    1. Grazie! Anch'io ho amato tutti i romanzi e soprattutto il personaggio di Lenù, capace di emergere e, nonostante le avversità, affrancarsi da Lila e ottenere il suo riscatto.

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