mercoledì 22 aprile 2015

Giornata della Terra: verso uno sviluppo sostenibile?


Un proverbio dei Nativi Americani recita: "La terra non ci è stata regalata dai nostri padri, ci è stata data in prestito dai nostri figli."
Cosa significa? Significa che il dovere di ogni essere umano è quello di preservare il pianeta in cui viviamo, prima che sia troppo tardi, prima che non rimanga più niente da tutelare. Per questo oggi si parla sempre più spesso di sviluppo sostenibile, cioè quello sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie.
Il filosofo france Serge Latouche ha coniato il termine decrescita felice, con cui si fa riferimento ad un modello economico basato sulla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione e dei consumi, con l'obiettivo di stabilire delle relazioni di equilibrio ecologico fra l'uomo e la natura. Il tutto senza perdere di vista l'uguaglianza tra gli esseri umani.
Siamo dunque di fronte al fallimento del capitalismo?
Per alcuni la decrescita non implica la rinuncia allo scambio dei beni e delle merci, ma una loro riduzione a favore di una maggiore qualità della vita diffusa e di un benessere ecologico a tutela della vita sulla Terra. Di certo, dagli studi sul rapporto tra economia e felicità, è ormai emerso che non c'è nessuna relazione univoca tra benessere e ricchezza: quando si è poveri l’aumento di beni si traduce subito e facilmente in aumento di benessere, ma superata una certa soglia di ricchezza, quella che consente di soddisfare i bisogni ordinari della vita, l’aumento di reddito non si traduce più in felicità. L’economia capitalistica, quindi, sembra essere arrivata a un punto di saturazione, non tanto in termini del PIL quanto piuttosto in aumento di felicità. La conclusione è che, da qualche decennio, il benessere delle persone nei Paesi capitalisti non cresce più.
Senza tenere in considerazione che una volta terminate le risorse rinnovabili, i nostri discendenti dovranno fare i conti con un nuovo deficit, difficilmente recuperabile, quello ecologico. È necessario che ogni individuo si renda conto che il processo di autodistruzione del pianeta può essere invertito soltanto riducendo i consumi e la produttività, limitando l'inquinamento e gli sprechi e lasciando che il pianeta rigeneri piante, atmosfera e modi di vivere. 
Sull'onda di questa nuova sensibilità e consapevolezza oggi 22 aprile si festeggia la Giornata della Terra, voluta dall’Onu per sensibilizzare tutti alla difesa del Pianeta e di tutte le forme di vita che lo popolano.



Un appuntamento per ricordare e, soprattutto, per ricordarci che il pianeta è uno solo, ma anche un modo per sentirci più vicini, gli uni fratelli degli altri. Una vera e propria chiamata all'azione che si propone di mobilitare milioni di persone, ipotizzando almeno 2 miliardi di azioni verdi.
Nello specifico, nell'anno dell'Expo l'Earth day viene declinato nell'ottica del tema della sostenibilità alimentare. Al Circo Massimo di Roma è stata organizzata una giornata in cui agire per il diritto al cibo e alla sana alimentazione, all’interno della campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro". Questa campagna nasce dall’appello lanciato da Papa Francesco a tutta l’umanità a mobilitarsi per rimuovere tutte quelle cause che rendono la fame e la disuguaglianza dell’accesso al cibo, una deriva incontrollabile che va bloccata quanto prima.
Un'altra iniziativa che riscuoterà grande successo è quella lanciata dalla Nasa, che per oggi 22 aprile lancia l'hashtag  #NoPlaceLikeHome, invitando tutti a condividere sui social foto e video che rappresentino la straordinaria specificità e unicità di ogni luogo terrestre. Del resto nessuno posto è come casa. Senza dimenticare che la Nasa stessa ci ricorda che, malgrado le scoperte legate alla scoperta dello spazio, non è stato ancora scoperta nulla che eguagli la straordinarietà dell'ecosistema della Terra.
Cambiare non è solo possibile ma necessario. 
Quindi non importa dove abitiate, cosa facciate, come viviate, il momento per agire è ora.


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