venerdì 15 maggio 2015

Noi di David Nicholls


Cosa succede quando ci fermiamo e ci guardiamo indietro? Ha davvero senso ripensare alla propria vita cercando di capire cosa avremmo potuto fare meglio?
Proprio quello che succede a Douglas Timothy Petersen, scienziato razionale e metodico, quando un giorno, dopo venticinque anni di matrimonio, si sente dire dalla moglie Connie che la loro storia è finita.
"Credo di volerti lasciare". Poche parole che mandano in frantumi la sua intera esistenza. Douglas è sconvolto: credeva che il suo fosse un matrimonio felice. 
Per tentare il tutto per tutto organizza un viaggio a tre, forse l'ultimo, con sua moglie e il figlio adolescente Albie, con la speranza di salvare il matrimonio e recuperare il rapporto padre-figlio. Non una vacanza qualsiasi ma un Grand Tour in Europa, su modello di quello che facevano i giovani aristocratici nell'Ottocento per prepararsi alla vita adulta. Un viaggio reale ma anche metaforico, alla ricerca del proprio passato, per comprendere meglio il presente e progettare un futuro radioso.
Tra gallerie d'arte, monumenti famosi e ristorantini romantici riuscirà Douglas a riconquistare le persone più importanti della vita?
Dopo il grande successo di Un giorno, David Nicholls torna con un romanzo che indaga le complicate dinamiche familiari, mescolando umorismo british, toni melodrammatici e autoironia. Attraverso i continui salti tra presente e passato, l'autore ricostruisce la storia d'amore tra i due protagonisti: il primo incontro, il loro essere così diversi, creativa e frizzante lei, concreto e pragmatico lui, la voglia di completarsi, di stare insieme a dispetto delle differenze. Ma, come uno scienziato che osserva la realtà al microscopio, individua anche le crepe di una vita all'apparenza serena: le responsabilità del lavoro, il tra-tran della vita da pendolare, le discussioni sull'educazione dei figli. Un grigiore che insinua piano piano e sbiadisce i sogni  e gli entusiasmi di giovanili.
E se l'unico veleno capace di uccidere l'amore fosse la subdola routine?

Indicazioni terapeutiche: per tutti color che affrontano le gioie e le difficoltà di un matrimonio, per i romantici disillusi, per chi pensa che l'amore dura finché dura.

Effetti collaterali: Di tutti i sentimenti la la nostalgia è il più “inutile e futile perché rappresenta il desiderio di qualcosa che è perso per sempre”. Cosa ci resta da fare allora? Se ciò che abbiamo dato, se l'amore che abbiamo provato è svanito come la nebbia alle prime luci dell'alba, cosa resta di noi?




0 commenti:

Posta un commento